12° Slalom Città di Santopadre  

Super Santoro a Santopadre nella quinta tappa del Tricolore Slalom

Il campione siciliano in carica, centra un sontuoso secondo posto con una progressione costante ed una guida aggressiva e redditizia in tutte le manches. La sua stagione di esordio nella serie nazionale fra i birilli, sale di livello di gara in gara.
Francesco Romeo 10 Agosto 2015

Nelle intenzioni pre-stagionali, doveva essere l’anno delle verifiche personali. L’anno in cui saggiare se nelle mani e nel piede ad est di Alberto Santoro, ci fossero tempi ed automatismi di guida idonei a stare al passo delle grandi firme del Campionato Italiano Slalom. Il liet motiv principale della stagione, è stato infatti quel sornione ”Vivi Sereno”, che dà il metro dell’umiltà e della tranquillità nell’approccio all’annata di gare 2015. Il due volte campione siculo fra i birilli, arrivava al cospetto della corte nazionale della guida fra le postazioni, con un carico di esperienza e velocità comunque accumulata e già dimostrata santopadre_podiosul campo. La partnership tecnica con professionisti di assoluto livello come la Np Racing di Carmine Napolitano e la riconosciuta bravura del Re dei chip Mauriello Motorsport, hanno confezionato un alchimia uomo-macchina, che gara dopo gara ha mostrato performance in crescendo costante. Se il podio basso era già stata terra di conquista in quest’annata per Alberto Santoro, nel difficile slalom di Campobasso, il perentorio secondo posto dello slalom di Santopadre, è stato firma, timbro e controfirma, su un annata che già cosi regala tanti smile al veterano siculo. Carmine Napolitano ha ultimato alla vigilia il nuovo 4 in linea da 1600 da imprigionare nel traliccio della Radical SR4, allestita anche nell’assetto dal tecnico di Avellino, che con la sua abilità si è legittimato negli anni come uno dei massimi esperti delle barchette british. 2015-img-CIS-Cittŕ_di_Santopadre-santopadre_podioFast Alberto, si ritrovava così a saggiare solo per i 200 metri prima del via, una macchina con un cuore nuovo di pacco e con delle inedite coperture Pirelli, da testare usate nella prima salita. Le condizioni non erano quelle ideali per cercare subito una buona performance in una gara mai effettuata, visto l’annullamento della Ricognizione per il rischio pioggia segnalato nel pomeriggio, rischio poi concretizzatosi subito dopo il finish della gara, vinta da Fabio Emanuele. Santoro affrontava così la prima manche con misura, disegnando le birillate di Santopadre, invero meno anguste rispetto ad altre gare e cercando soprattutto di decifrare in un paio di minuti appena, carattere di motore, rapporti al cambio e gomme del tutto inediti. Le migliori carte del mazzo, restavano così a disposizione per gli altri due stint. In gara-2, con poche e sbrigative possibilità di intervento per le sole 47 auto allo start, si optava per le Pirelli nuove di busta, decidendo così di alzare il ritmo e tentare l’affondo. Il boost mentale di Santoro, si materializzava in una ottima manche intermedia, firmata con un secondo tempo che restava perlopiù a soli 9 decimi dal migliore. Il feeling con le Pirelli cresceva e la loro finestra prestazioni si mostrava più ampia, concedendo quindi al driver della Armanno Corse, di tenere la farfalla spalancata anche nel terzo e decisivo stint. Santoro divorava così l’ultima serie di postazioni con grinta ed aggressività a pieno contagiri: una sbavatura alla tre quarti di salita, con la Radical di traverso nella staccata prima di una birillata, condannava il campione siciliano a non poter migliorare ancora un comunque eccellente 2.32.33 finale, che lo sistemava al secondo posto assoluto di giornata. Senza questo piccolo errore, al netto del tempo perso per correzione e ripartenza verso la linea ideale, si sarebbe forse potuta sbobinare una pellicola ancora più bella. Ma tant’è, il birillo abbattuto o la sbavatura alla guida, sono le inesorabili regole del gioco. Il secondo posto riempie cuore, anima e cervello di Alberto Santoro, che vede così confermate quelle doti alla guida che lo premiano anche fuori dai confini regionali. La sua stagione da rookie nel massimo palcoscenico italico della guida a braccia incrociate, si può già considerare una scommessa vinta. Le parole del pilota-imprenditore, sono dense di gratitudine e intima soddisfazione: “ La gara per me era nuova, come tutte quelle del calendario del Tricolore del resto. Rispetto ad altre corse le birillate erano meno anguste, si poteva scorrere un po’ di più. Alberto SantoroLa macchina l’ho conosciuta praticamente alla partenza della prima salita e la sensazione è stata subito eccezionale. Carmine Napolitano ha fatto un’altra delle sue magie, ha realizzato un mostro! Il motore è eccellente, è migliorato a tutti i regimi, sia come schiena ai carichi intermedi sia come prontezza in basso. Sull’assetto niente da dire, preciso, quasi chirurgico anche quello. Il merito va anche alle Pirelli, che ho usato per la prima volta e mi sono piaciute davvero tanto. Come prestazioni credo equivalgano le Avon, da me storicamente usate, ma la grande differenza è che mentre le gomme inglesi dopo una manche guidata all’attacco decadono in performances, le coperture italiane rendono invece al massimo in tutta la gara. Credo possano restare performanti anche in più di un appuntamento. Anche quelle usate, montate nella prima sessione, andavano bene, ma è ovvio che poi con le gomme nuove nelle altre due manches il miglioramento è stato evidente: merito anche delle regolazioni ad hoc fatte da Carmine, che ha fatto lavorare al meglio una gomma che avendo un’altra carcassa ha la sua specifica risposta. Bravissimo anche in questo. Un grazie di cuore al mio team, la Armanno Corse, che non manca mai di supportarmi in ogni appuntamento: la loro presenza è sempre preziosa. Il secondo posto mi riempie di soddisfazione, sono riuscito ad andare forte senza toccare i birilli e con un ritmo tanto alto imposto da avversari così veloci ed esperti, vi assicuro che non è affatto facile, perché ogni stint è come una qualifica tiratissima. Nell’ultima salita potevo fare anche meglio di quanto ho fatto, ma la voglia matta mi ha un po’ tradito quando sono arrivato scomposto in frenata in una postazione e mi sono quasi intraversato completamente..non voglio dire nulla, ma senza il tempo perso per tornare in traiettoria, forse mi sarebbe anche riuscito il colpaccio. Va benissimo anche così, penso solo ad andare più forte possibile in ogni gara e a fine stagione vedremo come andrà, anche se credo di aver già dimostrato di poter stare con i migliori protagonisti degli slalom nazionali. L’avventura continua, con la serenità e lo slancio di sempre.”

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